Le parole non sono solo parole.

Dietro ogni slogan che resta in testa, dietro ogni testo che convince, dietro ogni parola giusta, c’è chi ha saputo sceglierla, valutarla, pesarla come si fa con l’oro. È il copywriter e in PubliOne, quella persona è Patricia, la nostra copywriter senior. Il suo è uno di quei lavori che si vede poco, ma si sente ovunque. È sua la voce invisibile che accompagna i brand, li racconta, li rende veri, credibili, memorabili.

Scrivere bene non è un esercizio di stile. Non è una gara a chi usa parole più belle o più lunghe. Scrivere bene, in comunicazione, è pensare meglio. È scegliere con chirurgica precisione ogni vocabolo, ogni pausa, ogni segno di punteggiatura. E sapere che una virgola fuori posto può cambiare tono, senso, direzione.

Patricia questo lo sa bene. Per lei ogni parola ha un peso specifico. E ogni frase è il frutto di riflessioni, riscritture, silenzi e domande. Come diceva uno dei suoi maestri: “Le parole non sono una conseguenza della scrittura, sono una conseguenza del pensiero. Perché scrivere significa pensare”. E quel pensiero deve essere autentico, onesto, profondo.

Non è un caso se il suo viaggio è cominciato in tempi non sospetti, al liceo. Lì, ha capito che si poteva dire tanto con poco. Che la semplicità, se fatta bene, è potentissima. E da quel momento ha cercato di affinare un mestiere che in pochi conoscono, ma che è forte e potente come la parola.

Essere copywriter non è solo saper scrivere. È assumersi la responsabilità di ogni messaggio. È dare forma a un’immaginazione collettiva. È raccontare la verità in modo che arrivi, colpisca, lasci un segno. E in questo, Patricia è una maestra. Una che lavora in punta di penna, ma con la testa ben piantata nel cuore della comunicazione.

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